FAKE “ANGEL WINGS” (2020)
This mural created by FAKE in collaboration with Adrien Berlin is a tribute to the concept of an angel-woman, of which the late medieval poetry of the Dolce Stil Novo was a relevant subject.
The sweet Stil novo has at its center the figure of the angel woman from whom poets draw inspiration. The woman is not described as an earthly figure but as a mystical creature who is sublimated in the verses of the Stilnovo poets.The figure of the woman-angel, which has a fundamental role in Stilnovo poetry, is not an invention of this current and was, indeed, very present in the previous poem in which, however, the analogy between the woman and the celestial entity was limited to a comparison based on aesthetic factors. Stilnovists rethink this figure in a totally new way, more spiritual than aesthetic. The beauty of the woman-angel is identified by Stilnovists as a beauty coming from God and therefore rich in every virtue, which arouses in the man who has a noble heart a feeling of Love that should not be identified with carnal desire, but must be understood as a means of improvement which, through an almost mystical experience, can perfect and elevate one’s soul.
The first description of the woman-angel in this key (“d’angel sembianza”) is found in the sonnet Al cor gentil rempaira semper amor by Guido Guinizzelli, considered as a true manifesto of Stilnovo poetry. This female archetype becomes an instrument of divine action, acting on a level that is almost supernatural.
Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia and Dante Alighieri are among the greatest exponents of Tuscan stilnovism. The description of the female figure is characterized by a rigorous process of abstraction in which the lover conceives the very idea of beauty from the external image of the angel-woman.
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Questo murales realizzato da FAKE nel 2020 è un omaggio al concetto di donna-angelo, di cui la poesia tardo medievale del Dolce Stil Novo era soggetto rilevante.
Il dolce Stil novo ha al centro la figura della donna angelo da cui i poeti traggono ispirazione. La donna non viene descritta come una figura terrena ma come una creatura mistica che nei versi dei poeti stilnovisti viene sublimata. La figura della donna-angelo, che ha un ruolo fondamentale nella poetica stilnovista, non è un’invenzione di questa corrente ed era, anzi, ben presente nella precedente poesia nella quale, però, l’analogia tra la donna e l’entità celeste era limitata a un paragone basato su fattori estetici. Gli stilnovisti ripensano questa figura in modo totalmente nuovo, più spirituale che estetico. La bellezza della donna-angelo viene identificata dagli stilnovisti come una bellezza proveniente da Dio e quindi ricca di ogni virtù, che suscita nell’uomo che ha un cuore nobile un sentimento d’Amore che non va identificato con il desiderio carnale, ma va inteso come un mezzo di perfezionamento che, attraverso un’esperienza quasi mistica, può perfezionare ed elevare il suo animo.
La prima descrizione della donna-angelo in questa chiave (“d’angel sembianza”) si ritrova nel sonetto “Al cor gentil rempaira sempre amor” di Guido Guinizzelli, considerato come un vero e proprio manifesto della poesia stilnovista. Quest’archetipo femminile diventa uno strumento dell’azione divina, agisce su un piano che è quasi soprannaturale. Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia e Dante Alighieri sono tra i massimi esponenti dello stilnovismo toscano. La descrizione della figura femminile si caratterizza per un rigoroso processo di astrazione in cui l’innamorato concepisce l’idea stessa della bellezza dall’immagine esteriore della donna-angelo.